Pianta Madre:appartiene alla famiglia delle Lamiacee , la droga è rappresentata dalle sommità fiorite

Botanica:i fiori sono sterili per cui la riproduzione non può avvenire per semina ma solo per talea . Le foglie sono di forma ellittica – obovata di colore che varia dal grigio-verde all’argento-grigio ricoperte da leggera peluria . Il calice presenta 13 nervature , I peduncoli dello stelo fiorito sono lineari non ramificati . La spiga fiorita è di forma robusta piramidale con corolla che va al lillà, viola al bianco .

Principi attivi: Gli ingredienti che  caratterizzano l’olio essenziale di Lavanda ibrida sono il Linaloolo e l’acetato di linalile ma molti fattori ambientali come la temperatura , la quantità d’acqua , l’altitudine, i fertilizzanti, la distribuzione geografica e non ultima l’instabilità genetica , possono variarne la composizione . Il contenuto in olio essenziale oscilla tra 1,5-2% sul fresco per i lavandini ed è caratterizzato dalla presenza di oltre 150 componenti  molti dei quali presenti solo in tracce . Il caratteristico profumo delicato e persistente della lavanda  è legato soprattutto alla presenza di numerose sostanze di natura alcolica (linalolo, lavandulolo, terpinen-4-olo, nerolo, geraniolo ecc.) e ai loro esteri per lo più acetici ( es.acetato di linalile). La composizione degli oli essenziali di Lavanda è da tempo nota e codificata dalla “ Association Francaise de Normalisation” che riporta le percentuali dei componenti che caratterizzano l’olio essenziale di Lavanda:
Limonene……………………………max 0,5%
Eucaliptolo ( 1,8 cineolo) ….……….max 1,5%
Canfora……………………………..max 0,5%
Linalolo…………………compreso tra 25-38%
Acetato di linalile ………compreso tra 25-45%
Terpinene-4-olo………..compreso tra    2-6%
Lavandulolo…………………..……min. 0,3%

Impiego cosmetico:L’olio essenziale di Lavanda è notoriamente un componente fondamentale dei profumi ma è altrettanto interessante per le sue proprietà dermocosmetiche . Sebbene questa pianta goda di grande popolarità ,è solo di recente che le sue potenzialità hanno suscitato l’interesse della ricerca scientifica . Nella pratica cosmetica la Lavanda viene utilizzata come essenza sia nell’aromaterapia che come principio funzionale in prodotti ad uso topico come creme ed oli da massaggio per rilassare la muscolatura scheletrica. In passato ha trovato impiego in veterinaria nella lotta contro parassiti tipo pidocchi . Altre specie vantano un’azione acaricida mentre l’azione insetticida è scarsa nonostante la tradizione popolare ne vanti le proprietà . La Lavanda è in genere una pianta sicura con bassa e scarsa tossicità. L’essenza più efficace contro contro lo stress a disposizione di tutti

Storia e tradizione popolare:
La lavanda era molto diffusa intorno all’antica città siriana di Nardo nei pressi del fiume Eufrate. Per questo nella Grecia antica era chiamata Nardo, mentre la Bibbia la cita con il nome di spicanardo . Nel xvlll secolo veniva classificata tra le piante” Cefaliche” insieme al Rosmarino contro le malattie nervose. Il suo nome Lavandula da sempre attribuito al nome latino “lavare”,  trae  in realtà la sua origine  da un’altra parola di origine latina  “lavindula” da livere che  significa diventare livido o bluastro. La sua connessione con il latino lavare attribuita all’uso tradizionale risalente al periodo Romano , venne attribuita in un secondo tempo nel secolo  xiv .
Uno dei padri della moderna aromaterapia , Gattefossè , ne descrisse l’effetto antisettico e antidolorifico in modo molto convincente. Un giorno, nel suo laboratorio, si procurò una bruciatura piuttosto seria a una mano; per rinfrescarsi la immerse in un contenitore pieno di liquido che conteneva essenza di Lavanda . Il dolore passò presto e la bruciatura guarì velocemente senza lasciare cicatrici . La Lavanda avrebbe delle proprietà antivelenose: secondo Jean Valnet i cacciatori delle Alpi ” quando i loro cani vengono mordi da una vipera…colgono della Lavanda , la stropicciano e strofinano con essa i cani morsicati. Il veleno è immediatamente neutralizzato”

Autore: Porto Pietro

Bibliografia:
G. Proserpio:”L’Ossicrizio” – storie di piante   ed. L’Erbolario – 1999
P. Poggi:”Fitocosmesi il libro” ed. A Oriente – 2010
U. Boni, G. Patri:”Le erbe”  ed Fabbri Editori – 1977
R. Della Loggia:”Piante officinali per infusi e tisane”  ed. OEMF – 1993
P. Lieutaghi:” Il libro delle erbe” ed. Rizzoli  – 1981
S. Fischer-Rizzi: ” Profumi celestiali ”  ed. Tecniche nuove – 1994

 

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