Pianta madre:  è un grand’albero che nei paesi tropicali può raggiungere anche i 10 metri di altezza . In Italia dove è coltivato come pianta ornamentale, si comporta come un’erbacea annuale poichè non sopporta i geli invernali. Appartene alla famiglia delle Euphorbiacee, la droga è rappresentata dai semi da cui si estrae per spremitura a caldo un olio , incolore e dall’odore e sapore caratteristici che si differenzia dagli altri oli per il suo alto peso specifico e per l’alta viscosità.


Botanica
: il  fusto è rossastro, le foglie sono alterne, suppostate da un picciolo molto lungo,  con forma palmato-lobata e margine dentellato. I fiori sono riuniti in racemi posti all’ascella delle foglie , il frutto è una capsula a tre valve coperte da spine contenenti tre semi ovoidali con la superficie macchiata da striature rossastre

Principi attivi:
 la frazione lipidica contenuta nei semi può raggiungere anche il 50% in peso del seme ed è costituita per intero da trigliceridi in cui predomina l’ossiacido ricinoleico.  Grazie alla presenza del gruppo ossidrilico presente in questi grasso , l’olio di Ricino ha la prerogativa di sciogliersi fino al 3,5% in etanolo a 90°                                                                                                    

Composizione:
Acido Ricinoleico  C18:1 OH…..89%
Acido Oleico (Omega 9)  C18:1….3%
Acido cis Linoleico (CLA – Omega 6) C18:2…..6%

 
Impiego cosmetico: è  fra tutti gli oli vegetali quello a più alto titolo in estrogeni ( 17,3 mg di estrone in 100 ml di olio) . Tal quale viene utilizzato in cosmetici per ciglia, rossi per labbra e in miscela con pigmenti o altro nei delineatori per occhi e lozioni per capelli. 

Storia e tradizione popolare:
Semi di Ricino sono stati rinvenuti in tombe egizie risalenti al 4000 a.c.
Dai semi prima dell’estrazione dell’olio deve  essere eliminata la velenosa glicoproteina “ricina” che si trova nella pellicola interna del rivestimento del seme .Per eliminare questa proteina tossica, l’olio, dopo l’estrazione a freddo, viene miscelato con acqua (in cui la ricina è solubile) e scaldato sino ad ebollizione  che garantisce la distruzione (denaturazione proteica) oltre che della Ricina anche di eventuali tracce di lectine . Il pannello residuo che contiene ricina,  può anche venire utilizzato come mangime; a tale scopo esso va prima riscaldato a temperatura elevata per distruggerne le sostanze proteiche tossiche presenti.
L’olio di Ricino  veniva usato per le sue proprietà purgative come  “giustizia politica” nel secolo scorso 

Autore: Porto Pietro 

Bibliografia:
G. Proserpio:”L’Ossicrizio” – storie di piante   ed. L’Erbolario – 1999
P. Poggi:”Fitocosmesi il libro” ed. A Oriente – 2010
U. Boni, G. Patri:”Le erbe”  ed Fabbri Editori – 1977
G. Proserpio. A. Malpede, AM: Massera:”Fitocosmetopea Sinerga”  ed. Sinerga – 1995
G. Proserpio, A. Martelli, GF Patri:” Elementi di Fitocosmesi”  ed. Sepem  – 1982
 
 
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