La cera d’api è una sostanza ricavata dal favo delle api e prodotta dall’ape dopo ingestione di molto miele . Quando esce dal corpo dell’insetto è quasi bianca e solo successivamente assume il suo tipico colore – dal giallo al giallo-bruno sino al verde.bruno- dovuto alla presenza aggiuntiva di polline e propoli.
Come si presenta:
è una massa colorata, opaca, untuosa al tatto, molle e plastica al calore della mano, di odore dolciastro, aromatico che ricorda il miele. Fonde a 62-66°C
Composizione:
La cera d’api risulta dall’esterificazione di alcooli lineari da C24 a C 36 con un acidi grassi lineari da C18 a C 36.
Impiego cosmetico:La prima applicazione della cera d’api nell’uso topico risale a Galeno, che ebbe la felice intuizione di miscleare insieme cera d’api, olio vegetale e acqua di rose creando così la prima cold-cream della storia. L’unica differenza delle cold-cream di oggi rispetto al passato è alla formula di Galeno viene aggiunto del Magnesio solfato che reagendo con i grassi della cera, forma il cerotato di magnesio che agisce da stabilizzante in emulsioni A/O .
Nella tecnica cosmetica la cera d’api viene utlizzata nella preparazione di unguenti, pomate, cerati ed empiastri. Figura in molte preparazioni sia anidre che idrate , dagli sticks labiali ai lipogeli, dalle Cold-cream alle emulsioni A/O e O/A. La sua funzione principale è come eccipiente / emulsionante con una specifica funzione protettiva-emolliente nei confronti della pelle scepolata e resa disidratata dagli agenti atmosferici avversi .
Storia e tradizione popolare:
L’uomo ha appreso a servirsi di questa sostanza sin dai tempi più remoti. Infatti veniva usata nelle arti magiche o per preparare medicamenti, per illuminare templi ed e abitazioni , nella pittura e nella scultura , per preparare tavolette cerate usate per la scrittura. L’uso che meglio esprime l’alta considerazione in cui la cera d’api era tenuta dagli antichi è quello liturgico. Venne scelta dalla religione cattolica come materia per il cero pasquale e per i sacri ceri in genere.
autore: Porto Pietro
Bibliografia:
G. Proserpio:” L’ape cosmetica” ed. Erboristeria domani – 1981
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