Pianta madre: pianta molto appariscente, lussureggiante che può superare i 35 metri in altezza e oltre 1 metro di diametro. E’ l’unico rappresentante della famiglia delle Ginkgoaceae. La droga, intesa come parte attiva della pianta, è rappresentata dalle foglie bilobate a forma di ventaglio
Botanica: la pianta è eterofita, cioè con individui maschili e femminili separati. Le foglie decidue , sono lungamente picciolate e bilobate, con forma che ricorda un ventaglio e che in grande assomigliano a quelle del Capelvenere. Il seme maturo è costituito da una parte esterna carnosa di odore fetido detta sarcotesta Principi attivi: Flavonoidi, Terpeni, Lattoni sesquiterpenici (ginkgolidi), Polioli, Steroli Impiego cosmetico: vasomotore, vasoprotettore, anticellulite, antiossidante, antirughe. Flavonoidi e Terpenoidi (ginkgolidi) svolgono a livello superficiale della cute un aumento della perfusione della circolazione periferica sanguinea utile nei prodotti destinati a combattere la ritenzione idrica e a riattivare la crescita dei capelli. L’estratto ottenuto dalle foglie è in grado di sviluppare una forma di SOD ( superossido dismutasi) che agisce sulla pelle e sui capelli come inibitore dei radicali liberi prima che questi possano iniziare la loro azione demolitrice nelle cellule. I Falvonoidi presenti nelle foglie del Ginko biloba sono dotati anche di un’attività antijalurosidasica , cioè impediscono che l’enzima jaluronidasi demolisca l’acido jaluronico, componente fondamentale della matrice intercellulare del tessuto connettivo , dotato di un forte potere ritentivo di acqua ( funziona come una spugna) . Questa azione antienzimatica consente all’acido jaluronico di mantenere più a lungo la sua voluminosa struttura originale ai fini di una buona idratazione dermica e attenuazione delle rughe di superficie. Storia e tradizione popolare: è la pianta più vecchia al mondo , quella che Darwin definì:” il fossile vivente”. Tracce dei suoi resti fossili sono state rinvenute in rocce dell’ultima parte dell’era primaria ( permiano: 230-300 milioni di anni fa). Autore: Porto Pietro Bibliografia: G. Proserpio:”L’Ossicrizio” – storie di piante ed. L’Erbolario – 1999 P. Poggi:”Fitocosmesi il libro” ed. A Oriente – 2010 G. Proserpio, A. Martelli, GF. Patri :” Elementi di Fitocosmesi” Vol 2 – Ed. Sepem – 1982
Il presente approfondimento costituisce opera intellettuale di proprietà di Fitocose s.r.l. non è consentito copiare questo contenuto a meno che non si citi esplicitamente la fonte da cui è stato attinto.