L’acido Mandelico
E’ un alfa-idrossiacido derivato dalle mandorle. Si presenta come un sale cristallino solubile in acqua, etere ed alcool isopropilico. Singolare è la sua scoperta avvenuta casualmente durante il riscaldamento di un estratto di mandorle amare (contenente amigdalina) diluito in acido ialuronico.
Impiego cosmetico:
Essendo una molecola di ingombro sterico maggiore rispetto alll’acido glicolico, è caratterizzato da una bassa capacità di penetrazione, L’indicazione principale al suo uso è per un peeling superficiale- medio che agisce senza provocare bruciore nè rossore ma non a discapito dell’efficacia. Al contrario l’acido Mandelico è particolarmente attivo nella riparazione e riattivazione della pelle invecchiata , ha insite proprietà igienizzanti , batteriostatiche, sebostatiche, e si rivela quindi efficace nelle forme pre-post acneiche della pelle. La sua attività risulta particolarmente efficace anche sulle discromie , sulle macchie cutanee anche successive a iperpigmentazioni postinfiammatorie ( dopo un brufolo). Va sottolineata sia l’assenza di qualsivoglia fastidio nell’applicazione che l’immediatezza del risultato per quanto riguarda luminosità e pulizia della superficie cutanea. L’esfoliazione cutanea è progressiva, finemente furfurea, facilmente nascosta dall’idratazione con creme idonee,persistente per vari giorni ma mai fastidiosa o evidente. Questo peeling è definito” il peeling dell’estate” , poichè l’acido Mandelico non è fotosensibilizzante ed è quindi applicabile in tutte le stagioni. Inoltre non risente in particolar modo del fototipo del paziente, tanto da poter essere applicato su fototipi alti proprio per l’assenza di rischio iperpigmentante.
Autore: Porto Pietro
Bibliografia:
L. Celleno:”Dermatologia cosmetologica” ed Tecniche Nuove – 2008
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/benessere/acido-mandelico.html
A Bovero:”Dermocosmetologia” ed . Tecniche Nuove – 2011
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