Pianta madre:

Humulus lupulus , Cannabinacee. La droga è costituita dalle infiorescenze femminili intere
(coni o strobili) e dalle ghiandole resinifere che rivestono le brattee dell’infiorescenza femminile
Botanica:

Si presenta come pianta erbacea a fusto sottile , foglie a forma di cuore ;i fiori sono giallo-verdi. I fiori maschili e quelli femminili di colore verde giallastro, crescono su piante distinte : quelli maschili sbocciano in piena estate riuniti in una pannocchia all’apice di rami  Quelli femminili sono situati a due a due all’ascella di brattee simili a piccole foglie che formano i caratteristici coni del Luppolo ,o  strobili, che rendono la pianta del luppolo  inconfondibile. Le infiorescenze femminili sono ricche di ghiandole secernenti una sostanza resinosa giallastra ,il Luppolino, caratterizzata dal contenere due principi amari l’ Umulone e il Lupulone e numerosi oli essenziali che vengono utilizzati per aromatizzare e conferire alla birra il suo caratteristico gusto
Principi attivi:
Oltre ai principi amari , flavonoidi , acidi fenolici, tannini zuccheri ecc. negli strobili è presente una frazione composta da sostanze ad azione estrogeno-simile contenente fitosteroli come il ß-sitosterolo, estradiolo e sostanze ad attività estrogenizzante quali  l’8-prenilnaringenina( 25-60 mg/kg) che ha dimostrato un’attività superiore a quella di altri estrogeni vegetali già riconosciuti. Nella droga della pianta fresca sono stati trovati fitoestrogeni per un totale da 30.000 a 300.000 i.u. per 100 g di luppolo
Impiego cosmetico:
L’impiego nel settore cosmetico degli estratti di Luppolo è in modo particolare correlato al suo contenuto in sostanze fitoestrogeniche. In tricologia , utilizzando estratti di Luppolo ricchi in estrogeno-simili,  si è potuto riscontrare che non solo riesce a regolare la proliferazione dei cheratinociti del follicolo pilifero soppressi dagli androgeni , ma addirittura ne stimola la proliferazione accellerandone la ricrescita .

Storia e tradizione popolare: 
Anche l’attività estrogenica del Luppolo , seppure in maniera empirica, è sempre stata riconosciuta  e si ricorda come nel secolo scorso venne pubblicata una curiosità a proposito delle raccoglitrici di Luppolo che si diceva avessero le mani sorprendentemente giovani  e solo dopo brevi periodi di lavoro “ sincronizzavano “ il loro ciclo mestruale. Non solo ma il  loro seno, che era la parte del corpo maggiormente a contatto con le ceste piene delle infiorescenze di Luppolo appena raccolte ,  risultavano particolarmente rigogliosi e turgidi.

Autore: Porto Pietro

Bibliografia:
Paolo Poggi: “Fitocosmesi- il libro”  ed. A Oriente  – 2010
P.Rovesti, U.Boni,G Patri:Le Erbe” F.Fabbri editori 1977
R. Della Loggia:”Piante officinali per infusi e tisane” ed.OEMF – 1993
Monografie ESCOP – Planta Medica Edizioni

 

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