Pianta madre: E’ un albero maestoso, ornamentale e imponente appartenente alla famiglia delle Hippocastanaceae. Originario della zona balcanica è presente ormai in tutta Europa coltivato ed inselvatichito . Presenta un fusto alto fino a 30 metri con rami più o meno orizzontali. La droga è rappresentata dalla corteccia

Botanica: le foglie sono opposte a due a due  sui rami con picciolo lungo fino a 20 cm. I fiori sono riuniti in pannocchie terminali di colore bianco con varie macchie gialle e rosse, il frutto è una capsula con la superficie spinosa che si apre a maturità ; all’interno sono contenuti due-tre grossi semi con superficie lucida e di colore bruno .

Principi attivi: dalla coteccia della pianta si ricava un derivato cumarinico l’Esculoside chiamato anche Esculina , inoltre Fraxina e Scopolina nonchè i rispettivi agliconi, il glucoside flavonolico Quecitrina ed il suo aglicone Quercetina. Nella corteccia è presente anche la Proantocianidina A2, una catechina dimerica in grado di interagire :
– direttamente con i radicali liberi generando specie meno reattive
– indirettamente promuovendo l’espressione di geni che codificano gli enzimi di fase 2 come        glutatione-S-transferasi e antiossidanti endogeni.

Impiego cosmetico: le cumarine della corteccia attribuiscono agli estratti di  Ipocastano proprietà vasoprotettive, astringenti e antiedemigene in grado  di aumentare la resistenza vascolare e ridurre la permeabilità delle pareti dei capillari. Le cumarine presenti nella corteccia , oltre a svolgere un’attività vasoprotettrice sul microcircolo, sono in grado di mantenere l’integrità del tessuto connettivo pre-vascolare. La  Proantocianidina A 2 è un grado di mantenere stabile e consolidare la matrice extracellulare del microcircolo inibendo gli enzimi proteolitici elastasi , jaluronidasi e collagenasi.

Storia e tradizione popolare: il nome botanico Aesculus deriva da Asclepio, il dio della medicina chiamato Esculapio dai Romani e più precisamente da aesculus, la quercia sacra a questo dio. L’etimologia sembra più chiara per quanto concerne il nome hippocastanum che proviene da ippos = cavallo e kastanon = castagna da cui “castagna da cavallo”, forse perchè agli equini piace il seme della pianta.

Autore: Porto Pietro

Bibliografia:
G. Proserpio:”L’Ossicrizio” – storie di piante ed. L’Erbolario – 1999
P. Poggi:”Fitocosmesi il libro” ed. A Oriente – 2010
G. Proserpio, A. Martelli, GF. Patri :” Elementi di Fitocosmesi” Vol 2 – Ed. Sepem – 1982
R. Della Logia: “Piante officinali”  ed. OEMF  – 1992
U. Boni, G. Patri:”Le erbe” ed Fabbri Editori – 1977

 

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