Crediamo di contribuire ad una maggior chiarezza sull’argomento pubblicando il riassunto di uno studio abbastanza recente apparso sulla rivista  Photochem. Photobiol. Sci., 2010, 9,495-509  che riguarda una revisione critica  sulla sicurezza d’uso dei flitri inorganici TiO2 e ZnO in forma nano. E’ un lungo articolo molto dettagliato che presenta una bibliografia finale di ben 54 lavori apparsi negli ultimi 20 anni.  

Titolo:
Human safety review of “nano” titanium dioxide and zinc oxide
autori: Karsten Schilling*, Bobbie Bradford,Dominique Castelli, Eric Dufour,d J. Frank Nash,Wolfgang Pape, Stefan Schulte,Ian Tooley, Jeroen van den Bosch and Florian Schellauf**

*Based on the current weight of evidence of all available data, the risk for humans from the use of nano-structured titanium dioxide (TiO2) or zinc oxide (ZnO) currently used in cosmetic preparations or sunscreens is considered negligible. There is a large body of information that when viewed in its entiretyis considered as sufficient to demonstrate that these nano-structured ultraviolet (UV) filters, irrespective of various treatments (coatings) or crystalline structure, can be regarded as safe for use atconcentrations up to 25% in cosmetic products to protect the skin from harmful effects of solar UV radiation. “Nano” TiO2 and ZnO formulated in topically applied sunscreen products exist as aggregates
of primary particles ranging from 30–150 nm in size. These aggregates are bonded such that the force of sunscreen product application onto the skin would have no impact on their structure or result in the release of primary particles. Multiple studies have shown that under exaggerated test conditions neither nano-structured TiO2 nor ZnO penetrates beyond the stratum corneum of skin. Further, the distribution and persistence of these nano-structured metal oxides is the same compared to larger pigment-grade (i.e., >100 nm) particles, demonstrating equivalence in the recognition and elimination of such material from the body. Finally, the in vitro genotoxic and photogenotoxic profiles of these nano-structured metal oxides are of no consequence to human health. Whereas the most logical,straightforward conclusion based on data from internationally-recognized guideline studies and current 20+ year history of human use is that nano-structured TiO2 and ZnO are safe, there will continue to be questions as “nano” conjures images of technology gone awry. Despite this rather sober view, the public health benefits of sunscreens containing nano TiO2 and/or ZnO outweigh human safety concerns for these UV filters.

Revisione sulla sicurezza d’uso del biossido di titanio e ossido di zinco in forma nano nei prodotti solari
Dalle evidenze dei dati disponibili , il rischio per la salute umana riguarante l’utilizzo nei solari di TiO2 e ZnO in forma nano va considerato insignificante .
Le molte informazioni ora disponibili sull’argomento sono sufficientemente supportate da dati al punto da poter affermare che i filtri solari strutturati in forma nano , indipendentemente della loro conformazione cristallina o di vari trattamenti a cui sono sottoposti(coating), sono sicuri all’uso topico nei prodotti solari fino alla concentrazione del 25% al fine di proteggere la pelle dagli effetti dannosi delle radiazioni solari UV.
Nano TiO2 e ZnO nei prodotti solari esistono in forma di aggregati di particelle primarie comprese nelle dimensioni tra 30-150 nm. ( n.t.per cui nano e micron coesistono)
Questi aggregati sono legati in modo tale che la forza di applicazione del prodotto solare sulla pelle non ha impatto sulla loro struttura né nel rilascio di particelle primarie ( n.t. le particelle restano sempre in forma e dimensioni di aggregati anche se spalmate sulla pelle) . Studi multipli hanno dimostrato che sotto condizioni di test estremi né nano-strutture di TiO2 né di ZnO penetrano oltre lo strato corneo della pelle . Inoltre la distribuzione e la persistenza di queste nano-strutture è la stessa comparata ai più grandi pigmenti di dimensioni superiori >100nm , dimostrando equivalenza di tali materiali nel riconoscimento e nell’eliminazione dal corpo. ( n.t.quindi anche le particelle delle dimensioni di micron necessitano delle stesse precauzioni di quelle nano in termini di stato ossidativo). In fine il profilo genotossico e fotogenotossico di queste strutture in forma nano non hanno conseguenze sulla salute umana. Purtroppo , nonostante queste conclusioni logiche siano basate su studi internazionali comprese nell’arco di più di 20 anni di storia, si continuerà a porsi sempre le stesse domande se siano sicuri oppure no sulla saluta umana perchè nano evoca un’immagini di una tecnologia negativa . Malgrado ciò i vantaggi ed i benefici che apportano alla salute umana filtri solari in forma nano di TiO2 e Zno nei prodoti solari , superano di gran lunga le preoccupazioni che ancora suscitano. 

Conclusione:
Nell’articolo come si legge , non si fa differenza tra la forma nano e micron perchè le particelle di Tio2 e ZnO coesistono  nel prodotto in forma di aggregati delle dimensioni fino a 150 nm. Quello che è importante non è misurarsi sulle unità di misura ma attenersi a dati oggettivi scientifici che , come riportato nell’articolo, dimostrano al momento la sicurezza d’uso nei solari dei filtri inorganici in forma nano 

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