Creme solari: Sicurezza e protezione in etichetta
Nella scelta di un prodotto per la protezione solare, oltre al fattore protettivo più adatto al proprio fototipo, è bene  che la protezione non superi Spf 50 e che sia diretta contro gli UvA e gli UvB.
Lo suggeriscono gli esperti dell’Environmental working group in una guida interamente dedicata agli schermi solari aggiornata al 2012. Gli esperti, poi, insistono molto sulla protezione ad ampio spettro, sia dai raggi UvB che causano scottature sia dagli UvA responsabili di invecchiamento prematuro e danni alla pelle. Ma vogliono anche ricordare l’importanza di non dare l’illusione al consumatore di essere protetto di più se in etichetta si leggono numeri alti oltre SPF 50. «È fuorviante apporre numeri così alti poiché si dà un falso senso di sicurezza» affermano «mentre gli studi dimostrano che la protezione solare con Spf 15 è in grado di bloccare circa il 93% di tutti i raggi UVB in arrivo, con Spf 30 blocca il 97%, con Spf 50 blocca il 98%, ipoteticamente con il Spf100+ si bloccherebbe il 99,1%». Quindi, concludono, non c’è bisogno di un numero eccessivamente alto per avere protezione: «Finirebbero per avere costi molto alti senza offrire vantaggi in più rispetto a un Spf50».

Da parte nostra aggiungiamo che non sempre la quantità di prodotto solare applicato sulla pelle  da parte del consumatore corrisponde a quella adottata in fase di test per il calcolo dell’SPF che è di  2mg/cm2. Il Solare  deve essere applicato in dose abbondante e generosamente sulla pelle per rispettare i tempi di esposizione riportati .Mantenendo il dosaggio di 2mg/cm2 una persona di corporatura media dovrebbe spalmarsi quasi 30ml di prodotto su tutto il corpo e più volte al giorno con il risultato che il nostro  flacone terminerebbe nel giro di 2 gg .Purtroppo la tendenza è quella di spalmare il prodotto con circa la metà di quella necessaria e questo può creare delle false aspettative sui tempi di esposizione al sole con i rischi connessi. Se il solare riporta il valore di SPFdi 15 significa che si può prolungare di 15 volte i tempi di esposizone alla luce solare prima che subentri un eritema . Calcolando poi che la tendenza è quella di dimezzare la quantità applicata,  il consiglio è quello di scegliere valori di SPF almeno di 30 se non vogliamo trovarci con la pelle arrossata e invecchiata precocemente.

Autore: Porto Pietro
 

Bibliografia:
Cosmetics & Toiletries vol.127 n°2/February 2012

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