E’ la sinfonia di Mozart opera K 488 per pianoforte ed orchestra che ci ispirato nel realizzare questa linea cosmetica alle Rose 

Sinfonie alle Rose

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Le altre Rose

Una antica leggenda narra che Rosa nacque dal sangue di un usignolo ferito mentre gorgheggiava una canzone d’amore.

La Rosa , la regina dei fiori , fu forse la prima pianta aromatica usata fin dai tempi più antichi sia come profumo che come aromatizzante . Inizialmente il suo sfruttamento si concentrò in Persia ove nacque la tecnica della distillazione dell’essenza di Rose , successivamente l’epicentro della sua coltivazione si spostò in Bulgaria ove è tuttora coltivata la Rosa damascena, originaria della Siria .
Oggi si contano circa 3000 specie di rosa. Le classi sono :  Damascena, Gallica, Centifolia, Cinesi, Ibridi Moschata, Ibridi Perpetue, Ibridi Rugosa, Portland, Muscosa, Noisette, Rose Moderne, Tea, ecc.. Le rose appartenenti al genere Alba, le più antiche (incrocio tra rosa canina e damascena).

La Rosa canina
La Rosa canina , chiamata anche rosa di macchia , è una delle innumerevoli specie di rose selvatiche che crescono spontaneamente nei boschi delle nostre campagne, soprattutto nell’Appennino. Il termine rosa ha origine celtica e significa rosso, mentre la parola canina deriva dall’antica credenza che la radice di questa pianta servisse per curare la rabbia dei cani e le persone ferite dai loro morsi.
Le parti più utilizzate della Rosa canina sono  Falsi frutti chiamati anche cinorrodi che 
con i loro colori vivaci e sgargianti regalano in inverno bellissime macchie di colore nei giardini tristi e quasi del tutto spogli. Le bucce dei Cinorrodi svuotate dei frutticini legnosi e dei peli urticanti che rappresentano la vera droga vegetale della Rosa canina hanno mostrato di contenere un’alta dose di vitamina C naturale e biodisponibile insieme a carotenoidi, flavonoidi, pectine, tannini e antociani. Non tutte le specie di rose selvatiche poi presentano il medesimo contenuto di Vitamina C.
Per esempio la Rosa pendulina o Rosa alpina ha un contenuto di vitamina C, calcolato su 100 g di polpa fresca dei falsi frutti pari a 1100 mg , pari a 3 volte quello della Rosa canina.
Gli estratti di Rosa canina titolati e standardizzati in Vitamina C sono gli unici che garantiscono la disponibilità della vitamina e ne consentono una certa funzionalità a livello cutaneo.
I vantaggi di utilizzare un estratto di Rosa canina rispetto alla vitamina C usata allo stato puro sta nel fatto che l’estratto risulta maggiormente biodisponibile per l’attività redox per la presenza di carotenoidi e flavonoidi, i quali migliorano e sinergizzano l’efficacia radical scavenger della vitamina C. Famosa è la ricetta della maschera di bellezza ottenuta omogeneizzando con un frullatore i falsi frutti freschi di rosa canina (tagliati, svuotati dei frutti legnosi con cura e lavati più volte per eliminare i piccoli peli aguzzi che possono conficcarsi nella pelle). Questa maschera è una delle più efficaci per il suo effetto schiarente, levigante e tonificante della pelle.

La Rosa bulgara o damascena (di Damasco)
Ci sono solo due posti al mondo dove clima, terreno ed altri fattori ecologici hanno favorito lo sviluppo di questa rosa, regina fra tutte per il suo profumo inebriante: la “valle delle Rose” a Kazanlik in Bulgaria e la valle di Isparta in Turchia. Nella Valle delle Rose sorsero a partire dal xvii intorno alla città di Kazanlik nella Bulgaria centrale e quindi si estesero nella valle compresa tra le catene montuose di Stara Planina e Sredna Gora che prese in seguito il nome di Valle delle rose. Da lì la varietà di rosa “Kazanlik” fu portata in Turchia dai commercianti ottomani durante gli spostamenti di popolazioni che seguirono la guerra tra Russia e Turchia nel 1878. Le rose bulgare di Kazanlik furono piantate in vari posti ma prosperarono solo nei terreni vulcanici e sabbiosi intorno a Isparta ed è qui, in questa regione della Turchia, che oggi che si concentra la produzione di rose da profumo più alta nel mondo…
La parte più utilizzata della Rosa damascena è l’olio essenziale.
Una volta raccolti i boccioli di rosa si seguono due procedimenti per il trattamento delle rose:
1) l’estrazione con solventi tipo esano o etere di petrolio in cui il solvente per contatto diretto con i petali assorbe gli elementi aromatici presenti nei boccioli freschi. Si allontana poi il solvente per distillazione per ottenere alla fine una cera chiamata “concreta”, unione di oli essenziali e cere. Si passa la concreta nell’alcol per eliminare la cera, poi nel refrigeratore perchè si rapprenda. Infine si filtra e si ottiene l’alcolato. Per successiva distillazione dell’alcolato si ottiene l’essenza pura chiamata assoluta.
2) la distillazione indiretta in alambicchi di rame per ottenere l’essenza di Rose (500kg di rose per 2500 litri di acqua)Il prodotto più richiesto in questo caso dai profumieri è proprio la concreta perchè conserva meglio la fragranza originaria. . I componenti caratteristici dell’olio essenziale , assoluta e concreta, sono : geraniol (fino al 75%), citronellol (20%) e nerol (20%), 2-phenyl ethano e idrocarburi come il nonadecane o l’ heneicosane (fino al 10%).
Un componente-traccia importante dell’olio di rosa è il ß-damascenone che, malgrado la sua concentrazione molto bassa (0.01%), ha una notevole influenza sulla qualità dell’olio essenziale: insieme con composti come il ß-damascone e ß-ionone, si forma per degradazione enzimatica dai carotenoidi presenti nei petali! Un’altra caratteristica dell’odore di Rosa è il 2-phenyl ethanol, che durante la distillazione si accumula nell’acqua di rose che distilla, conferendo ad essa il suo caratteristico profumo molto diverso dall’essenza pura. 


La Rosa centifolia o Rosa di maggio

Si coltiva principalmente nella vallata di Dadès nella regione di El Kalaat M’Gouna in Marocco, una regione di mezzo compresa tra le nevi dell’Atlante da una parte e il torrido sole del Sahara dall’altra.
Questa varietà di piccole e delicatissime rose forma alti e fitti cespugli alti fino a 3 metri con rami irti di spine laterali. Le sommità fiorite portano fiori rosa dalle piccole corolle dense di petali. I petali freschi della rosa in genere possono essere utilizzati nel seguente modo:
1) Per infusione sfruttando le loro proprietà rinfrescanti e astringenti delle sostanze tanniche presenti e possono quindi trovare un certo utilizzo nei tonici per le pelli delicate.
Un metodo di preparazione può essere il seguente: prendere una manciata di petali di rosa canina essiccati, mettere in infusione in mezzo litro d’acqua bollente. Lasciare riposare per 20 minuti, filtrare e utilizzare come tonico per la pelle .
2) Per estrazione delle antocianine presenti nei colori dei petali e sfruttando per le loro proprietà capillaro protettrici, rinforzanti del microcircolo e antiossidanti. Il colore di molti fiori deriva da composti che hanno la struttura fondamentale dei flavoni e prendono il nome di antociani. La policromia dei petali di rosa va dal bianco al rosso attraverso un’infinità varietà di gradazioni. Questa colorazione viene prodotta da due classi di pigmenti: i carotenoidi e le antocianine appartenenti al grande gruppo dei flavonoidi.
Mentre i carotenoidi sono maggiormente contenuti nelle rose bianche e gialle, le antocianine spaziano nei petali dalle tonalità rosa fino ai rossi più accesi. E’ interessante notare che il colore varia al variare del mezzo (pH). Lo stesso colorante glucosidico cianina, la principale antocianina contenuta nei petali, è responsabile del colore rosso delle rose (a linfa acida) e del colore blu del fiordaliso (a linfa alcalina). Un comportamento simile si osserva per es. nei fiori di Ipomea (Ipomea purpurea) che appare blu intenso al mattino, diventa viola nel corso della giornata e rosa alla sera quando il fiore appassisce e fa prevalere l’acidità. Il glucoside cianina si riscontra in tutte le rose selvatiche europee ed è quella che imprime le tonalità che vanno dal rosa fino al rosso intenso. La peonina, altra antocianina responsabile anche del colore del rosso del geranio assorbe invece luce ad una lunghezza d’onda maggiore della cianina ed i fiori contenenti peonina sono color rosso tendente al blu. La pelargonina invece è responsabile delle colorazioni dei petali che vanno dal rosso mattone al rosso arancio ecc.ecc. L’ottenimento delle antocianine può essere ottenuta per sottoponendo i petali di rosa a macerazione in una miscela di acqua e alcol ad opportuna gradazione e concentrando successivamente fino ad eliminazione del solvente.

La Rosa rubiginosa (mosqueta del Cile)
Dai cinorrodonti di questa rosa selvatica originaria delle Ande e meglio nota come Rosa Mosqueta, si ottiene per spremitura dei frutti un olio ricco in acidi grassi polinsaturi la cui composizione principale è la seguente:

acido oleico……….15% monoinsaturo con doppio legame
acido linoleico…….44% polinsaturo con due doppi legami
acido linolenico…..33% polinsaturo con tre doppi legami

Si è dimostrato che l’applicazione topica di questi lipidi nel caso di secchezza e disidratazione cutanea migliora la protezione della pelle contro gli agenti esterni dannosi quali sole, smog, freddo ecc. e rallenta il processo di invecchiamento provocato dall’eccessiva evaporazione di acqua.
La nostra pelle infatti con l’avanzare dell’età tende a diventare più secca e sembra che ciò sia collegato con la perdita di quel materiale cementante di natura grassa che si trova negli spazi intercellulari delle cellule epidermiche più superficiali e la cui integrità risulta di fondamentale importanza per contrastare le perdite eccessive di acqua dagli strati cutanei più profondi. Perchè si formi questa barriera naturale è indispensabile che la nostra dieta sia ricca di acidi grassi polinsaturi, come è dimostrato dal fatto che una loro carenza nell’alimentazione provoca desquamazione cutanea, arresto della crescita e aumentato consumo di acqua da parte dell’organismo. Il nostro organismo però con l’avanzare dell’età può trovarsi nella condizione di non poter utilizzare al meglio questi grassi e una delle conseguenze manifeste può essere una disidratazione eccessiva della pelle con il formarsi sul volto di tante piccole e impercettibili rughette, distinte da quelle più importanti e severe di espressione, che attraversano l’intera superficie cutanea rendendo la pelle meno attraente, opaca e prematuramente più vecchia.L’olio di Rosa rubiginosa per l’alto contenuto di acidi grassi polinsaturi costituisce un valido aiuto per far regredire l’insorgenza delle piccole rugosità, riformare quel materiale grasso che si trova tra le nostre cellule epidermiche e ripristinare le funzioni di barriera della nostra pelle. Queste proprietà fanno dell’olio di Rosa Rubiginosa un prodotto attivo nella rigenerazione cellulare, con ottimi risultati nel mantenimento della freschezza, nella prevenzione e nell’attenuazione delle rughe.

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