13,00 19,00
 9,00 27,00
“Lavanda blu, lavanda verdolina,
Quando sarò re, tu sarai regina”

Botanica
La Lavanda appartiene alla famiglia della Labiate, nota per l’elevato numero di specie aromatiche diffuse principalmente nella regione del Mediterraneo. E’una  pianta particolarmente adatta a resistere in condizioni di scarsa umidità  che riesce a sopravvivere alla siccità, e nonostante ciò a fiorire splendidamente grazie alla presenza di una fitta peluria di cui sono ricoperte le foglie e all’apparato radicale piuttosto esteso che può raggiungere una profondità di 75 cm. Attualmente vengono riconosciute ben 32 specie di Lavandula.
I fiori che costituiscono la droga  sono raggruppati a forma di  spiga con corolla composta  da 5 petali uniti  alla base  a tubo  e inseriti in un calice a 5 sepali saldati tra di loro . Gli Stami sono formati da un filamento che porta  all’estremità  l’antera all’interno della quale si forma il polline. Il Pistillo  è formata alla base da un ovario con uno stilo che si apre alla sommità del fiore in due stigmi adibiti a ricevere il polline. Le cellule che contengono l’olio essenziale sono ripartite sull’intera pianta : rare sulla faccia superiore delle foglie e sul peduncolo fiorale , esse sono un po’ più numerose sulla pagina inferiore della foglia ma abbondano decisamente sul calice dei fiori che si presenta tubolare e striato con solchi longitudinali .  Ad un esame più accurato si può notare che all’interno di questi solchi  si trovano dei peli secretori formati all’estremità da protuberanze  ghiandolari  in cui è contenuto l’olio essenziale..

Il nome del genere Lavandula da sempre attribuito al nome latino “lavare” trae  in realtà la sua origine   da un’altra parola di origine latina   “ lavindula” da livere che  significa diventare livido o bluastro  . La sua connessione con il latino lavare attribuita all’uso tradizionale risalente al periodo Romano , venne attribuita in un secondo tempo nel secolo  xiv
La classificazione delle specie del genere Lavandula è piuttosto ricca e complessa. Vengono riconosciute ben 32 le specie  ma solo 4 di esse hanno trovato una reale importanza economica:

-Lavandula angustifolia (vera, officinalis o English lavander ) )
-Lavandula latifolia (spigo, aspice, spike lavander)
-Lavandula dentata ( nardo)
-Lavandula stoechas ( steca, lavanda francese)


Lavandula angustifolia
nota con il nome di Lavandula vera o officinalis  abbonda nelle Alpi Marittime e Cozie nell’Appennino ligure e in Provenza. Famosi sono i lavandeti naturali del Col di Nava in Liguria , Bassolasco, Demonte e Valdieri in Piemonte. La si trova nelle varietà culturali fragrans, pyrenaica e soprattutto delphinensis che dona  la qualità migliore in essenza
Descrizione:
Arbusto di circa 50 cm in altezza, foglie  allungate , strette di  forma lanceolata  con  margine intero di colore grigio-argento. Brattee di forma ovato-rombica con bratteriole minute , calice con 13 nervature , infiorescenza lineare non ramificata ,capolini corti e tozzi ciascuno su uno peduncolo centrale  individuale.
La maniera migliore per distinguere una pianta di lavanda è quella di osservare i germogli laterali rispetto al peduncolo centrale. Se ci sono si tratta di Lavandula latifolia, quelli senza sono Angustifolia.
 


Lavandula latifolia:  lavanda spigo o aspice
Fu l’abbadessa Hildegarda di Bingen che durante la sua attività di guaritrice erborista per prima riconobbe le differenze di attività tra la Lavandula angustifolia e Latifolia.
Descrizione
è un arbusto che può raggiungere 70-100 cm di altezza caratterizzata da foglie vistose , larghe e lunghe  a forma lanceolata –spatolata  ( latifolia) e dagli steli di fioritura allungati e ramificati verso l’estremità a formare tre spighe floreali . Le foglie hanno un colore che varia da verde-grigio a grigio-argento e sono ricoperte da una sottile peluria . Sono presenti brattee e bratteriole e calice con 13 nervature. Questa lavanda ama molto il clima caldo e i terreni calcarei secchi. Il suo habitat si situa a partire da 600 metri d’altitudine. Cresce spontanea in Liguria, Toscana Umbria e Marche. L’essenza che si ricava da questa specie prende il nome di Spigo.
L’olio essenziale di Lavandula   latifolia  è un liquido incolore, mobile tendente al giallo paglierino dalla nota di testa canforo- erbacea, con sottofondo secco, legnoso con debole odore di stantio E’ uno dei rimedi più diffusi nella medicina tradizionale per la sua azione antibatterica e antifungina dovuta alla presenza di canfora

Lavandula stoechas
conosciuta anche come Lavanda di Francia ( o di Spagna) è tipica dei luoghi aridi del clima mediterraneo è ampiamente diffusa sulle coste della Toscana e delle isole, assente sul versante adriatico.E’ un piccolo arbusto che predilige terreni non calcarei, molto aromatico , con foglie strette , fiori porporini scuri con bratee porporine allungate . L’olio essenziale di Lavandula   stoechas è un liquido mobile ricco in fenchone usato principalmente in aromatorapia . In Spagna le foglie si fumavano nella pipa ed è ancora usata nella medicina popolare

Lavandula dentata
nota con il nome volgare di Nardo si trova spontanea in Spagna , in Africa settentrionale ed Eritrea. In Italia è presente sul Gargano e naturalizzata in Sicilia. E’ un ampio arbusto cespuglioso, fiori scuri blu-violacei con brattee porporine e foglie verde scuro con margine seghettato. Non sopporta il clima freddo delle nostre latitudini.
Esistono altre due specie di Lavanda che pur non essendo presenti nella flora spontanea italica rivestono una discreta importanza da un punto di vista botanico :

Lavandula viridis o Lavanda verde che cresce spontanea nel Sud-ovest della Spagna e Sud Portogallo. E’un arbusto cespuglioso di forma allungata, foglie verde pallido, piccoli fiori bianchi con bratee verdi . 

Lavandula lanata.
Originaria del Sud della Spagna questa specie si distingue per le foglie vellutate verde grigio argento dovuto ai numerosi peli che ricoprono l’intera pianta. Calice con 8 nervature , fiori porpora scuro. Predilige ambienti asciutti, terreni poveri e rocciosi calcarei. Spontanea nella penisola Iberica, ha foglie ricoperte da leggera peluria.
Raggiunge un’altezza di circa 60 cm, ha fiori blu , è una pianta rustica che  resiste a t° sotto lo zero ( -8°)

I nomi famigliari come “French lavander”,”Englisch lavander”,”Italian lavander” ecc. diffusi in tutto il mondo sono in realtà impropri perchè non esistono come specie ma si tratta semplicemente di lavande che crescono in quei paesi da cui hanno preso il nome . “Englisch lavander” significa soltanto lavanda coltivata in Inghilterra ed è ben lungi da rappresentare una specie . Il termine “French lavander” di solito si riferisce alla L. stoechas
 
Lavandula hybrida o intermedia: gli ibridi di Lavandula

Detti volgarmente “lavandini” da una brutta traduzione fancese del nome “Lavandins”derivano da un ibrido interspecifico tra Lavandula latifolia e Lavandula angustifolia.In considerazione dell’importanza commerciale ed industriale assunta dall’olio essenziale di Lavandino,  si è cercato di isolare ibridi di elevata resa in olio essenziale che pur manifestando una propria identità chimica,  hanno le caratteristiche di entrambi i progenitori .Tali ibridi sono stati definiti botanicamente come Lavandula intermedia heterophylla, burnati, hybrida, fragras e intermedia . La varietà più nota è quella denominata Abrialis dal nome dello studioso che lo selezionò nel 1930. Altre varietà ibride sono Super , Italico, R.C. e Grosso che rappresenta il lavandino più interessante per le sue caratteristiche morfologiche e agronomiche nonché per la qualità dell’olio essenziale che se ne ricava. Non ultimo è la varietà ibrida R.C.selezionato a Casola Valsenio dal Prof. Augusto Rinaldi Ceroni . Queste piante, oltre a vantare una resa maggiore in olio essenziale,  resistono anche alle basse temperature invernali
Descrizione:
i fiori sono sterili per cui la riproduzione non può avvenire per semina ma solo per talea . Le foglie sono di forma ellittica – obovata di colore che varia dal grigio-verde all’argento-grigio ricoperte da leggera peluria . Il calice presenta 13 nervature , I peduncoli dello stelo fiorito sono lineari non ramificati . La spiga fiorita è di forma robusta piramidale con corolla che va al lillà, viola al bianco .
L’olio essenziale di Lavandula   hybrida  è un liquido incolore, mobile tendente al giallo paglierino dalla nota di testa pulita, erbacea, debolmente medicata con fondo erbaceo –legnoso poco canforato. Si distingue rispetto alla Lavada angustifolia  per un minor contenuto in linalil acetato
che conferiscono all’olio essenziale di Lavandula hybrida una nota meno pregiata.
Tempo balsamico
l’epoca ottimale di raccolta dei fiori d Lavanda coincide con l’inizio della sfioritura quando le api cominciano a diradare le loro visite nel lavandeto . La Lavanda e il Lavandino sono ottime piante mellifere e la bottinatura delle api influisce positivamente sulla resa dell’olio essenziale .
 
La distillazione della  Lavanda
L’olio essenziale è contenuto nei peli ghiandolari localizzati principalmente nel calice dei fiori  di Lavanda i quali devono essere sottoposti alla distillazione in tempi brevissimi per evitare che subentrino trasformazioni secondarie (ossidazioni) e perdite per evaporazione. La distillazione in corrente di vapore è il metodo a più alta resa e più economico . A causa dell’alta tensione di vapore l’olio essenziale viene trascinato via dal vapore . Per condensazione della miscela essenza-acqua, l’olio si separa dallo strato acquoso e può venire isolato fisicamente .L’acqua di distillazione contiene piccole quantità di olio essenziale disciolto e può venire ridistillata per il recupero di quest’ultimo o usata al quale.
La distillazione avviene in moderni alambicchi di acciaio inox che hanno sostituito quelli di rame usati nel secolo scorso . Una volta che la camera di distillazione viene chiusa , si immette del vapore generato da una caldaia solitamente esterna sotto pressione. Il prodotto a distillare  deve essere privo il più possibile di foglie in quanto esse conferiscono all’olio essenziale un aroma aspro poco gradevole. E’ importante conservare gli steli del fiore durante la fase di distillazione perché aiutano il vapore a circolare e a permeare la lavanda. Il questo modo l’olio nella pianta si miscela con il vapor d’acqua che ,dopo aver attraversato un condotto di forma a collo di cigno, passa in un secondo cilindro chiamato condensatore dove viene raffreddata ad acqua per diventare liquido .
Quello che si ottiene è  un liquido che presenta una una fase oleosa galleggiante costituita dall’olio essenziale puro separata da una fase acquosa sottostante che prende il nome di acqua distillata .
Una volta separato l’olio essenziale si presenta mobile, da incolore a leggermente paglierino con caratteristico odore dolciastro, fresco, erbaceo floreale con sottofondo balsamico-legnoso

Analisi quali-quantitativa
Per riconoscere e caratterizzare un olio essenziale non è tuttavia sempre possibile considerare un solo costituente perchè può rappresentare un elemento poco specifico per la sua caratterizzazione. Ci si basa invece sulle caratterizzazioni organolettiche , sulla determinazione di alcune costanti chimico-fisiche ( densità, punto di ebollizione , solubilità, attività ottica ecc) . Dato che l’olio essenziale di Lavanda è otticamente attivo , è possibile riconoscere le sofisticazioni
Gli ingredienti che lo caratterizzano sono il Linaloolo e l’acetato di linalile ma molti fattori ambientali come la temperatura , la quantità d’acqua , l’altitudine, i fertilizzanti, la distribuzione geografica e non ultima l’instabilità genetica , possono variarne la composizione . Il contenuto in olio essenziale oscilla tra 1,5-2% sul fresco per i lavandini e di circa 1% per la Lavandula vera ed è caratterizzato dalla presenza di oltre 150 componenti  molti dei quali presenti solo in tracce . Il caratteristico profumo delicato e persistente della lavanda vera ( Lavandula angustifolia) è legato soprattutto alla presenza di numerose sostanze di natura alcolica (linalolo, lavandulolo, terpinen-4-olo, nerolo, geraniolo ecc.) e ai loro esteri per lo più acetici ( es.acetato di linalile). La composizione degli oli essenziali di Lavanda è da tempo nota e codificata dalla “ Association Francaise de Normalisation” che riporta le percentuali dei componenti che caratterizzano l’olio essenziale di Lavanda:

Limonene……………………………max 0,5%
Eucaliptolo ( 1,8 cineolo) ….……….max 1,5%
Canfora……………………………..max 0,5%
Linalolo…………………compreso tra 25-38%
Acetato di linalile ………compreso tra 25-45%
Terpinene-4-olo………..compreso tra    2-6%
Lavandulolo…………………..……min. 0,3%


Appare evidente che  questi oli per possedere il tipico aroma della  Lavanda accanto ad alti contenuti di Linalolo e acetato di Linalile , devono contenere basse percentuali di Canfora ed Eucaliptolo. La resa produttiva in olio essenziale della Lavandula angustifolia è purtroppo alquanto bassa e per ovviare a questi inconvenienti si è ricorso fin dagli anni ’30 alla costituzione di vari ibridi chiamati Lavandini il primo dei quali , tuttora ampiamente coltivato, è l’Abrialis. I Lavandini , pur differenziandosi tra loro da un punto di vista morfologico, hanno dimostrato di possedere un notevole rigoglio vegetativo e quindi di fornire una quantità superiore di parti aeree
 
Funzionalità cosmetica dell’olio essenziale di Lavanda
L’olio essenziale di Lavanda è notoriamente un componente fondamentale dei profumi ma è altrettanto interessante per le sue proprietà dermocosmetiche . Sebbene questa pianta goda di grande popolarità ,è solo di recente che le sue potenzialità hanno suscitato l’interesse della ricerca scientifica . Nella pratica cosmetica la Lavanda viene utilizzata come essenza sia nell’aromaterapia che come principio funzionale in prodotti ad uso topico come creme ed oli da massaggio. In passato ha trovato impiego in veterinaria nella lotta contro parassiti tipo pidocchi . Altre specie vantano un’azione acaricida mentre l’azione insetticida è scarsa nonostante la tradizione popolare ne vanti le proprietà . La Lavanda è in genere una pianta sicura con bassa e scarsa tossicità.
L’essenza più rilassante a disposizione di tutti

Aromaterapia
l’olfatto, inteso come comunicazione olfattiva,  è la guida silenziosa di sensazioni e comportamenti individuali che segue le inclinazioni in modo indipendente dal livello socio –culturale di ciascuno di noi . La sua stimolazione richiede un meccanismo di percezione sensoriale che si traduce in un incontro fisico tra nota odorosa sotto forma volatile e il recettore naturale costituito dal naso . Il rinoencefalo ( rinos in greco significa naso) sede dell’olfatto, è la parte più antica del nostro cervello che conta fino al 3% del genoma umano con oltre 1.100 geni capaci di discriminare circa 10.000 profumi ed odori . L’olfatto è sempre stato un senso trascurato rispetto agli sensi come la vista , l’udito e il tatto . Oggi questo concetto è destinato a ribaltarsi grazie agli studi e approfondimenti che sono stai fatti recentemente in tema di comunicazione olfattiva .
I componenti principali dell’olio di lavanda angustifolia , linalolo e linalil acetato , vengono rapidamente assorbiti sia per inalazione che attraverso la pelle dopo applicazione locale per raggiungere concentrazioni plasmatiche rilevabili nell’arco di pochi minuti .
Azione miorilassante
l’olio essenziale di Lavanda, se inalato o massaggiato sulla pelle , esercita un’azione decontratturante-mio rilassante che si trasmette sulla muscolatura liscia e scheletrica attraverso l’attivazione del sistema limbico. L’azione spasmolitica a livello biochimico avviene attraverso l’attivazione dell’ AMP ciclico . Sono in corso studi di equiparazione tra l’olio essenziale di Lavanda stoechas e Botulino per la sua azione miorilassante sulla muscolatura liscia in prodotti antiaging
Sedativa
l’olio essenziale di Lavanda ha la capacità di ridurre sia i livelli d’ansia che migliorare l’umore in pazienti ospedalizzati  lungo degenti. Studi sull’uomo dopo uso dell’olio essenziale hanno dimostrato un rallentamento dell’attività cerebrale e muscolare. Diversi autori poi hanno evidenziato in soggetti sani, dopo esposizione all’essenza di Lavanda,  una correlazione tra atteggiamento emotivo favorevole e un miglioramento dell’umore con una predisposizione ad una visione ottimistica degli eventi futuri. Esistono anche evidenze di tipo strumentale riguardanti gli effetti dell’aromaterapia con l’olio essenziale di Lavanda. In particolare è riportata la capacità di modificare le onde elettroencefalografiche facendo assumere l’andamento caratteristico di uno stato di relax e benessere. Un recente studio clinico multicentrico condotto in doppio cieco randomizzato ha confrontato il Lorazepam (una benzodiazepina) con capsule a base di olio essenziale di Lavandula angustifolia ottenuto per distillazione secondo le norme della Farmacopea Europea . L’olio essenziale di Lavanda si è dimostrato efficace nel ridurre i disturbi di ansia al pari della benzodiazepina di riferimento , non ha indotto sedazione e è risultatto ben tollerato dai soggetti partecipanti allo studio. La Lavanda non ha il potenziale d’abuso delle benziodiazepine  e rappresenta una valida alternativa terapeutica contro i disturbi di ansia
Ipnotica
fino alla fine del secolo scorso, veniva prescritta per via orale e sottocutanea per le sue qualità ipnotiche . Infatti i suoi effetti immediati sono la perdita della sensibilità,l’intorpidimento dei movimenti, la pigrizia cerebrale , la diminuzione della volontà, la sonnolenza, l’abbassamento della temperatura e l’indebolimento delle contrazioni cardiache . Veniva quindi consigliata contro le varie forme di malessere nervoso, cefalee, cardiopalmi, insonnie ecc,
E a proposito di insonnia in un recente studio , 31 persone adulte monitorate in un laboratorio del sonno, sono state sottoposte agli effetti della stimolazione del sonno con olio essenziale di Lavanda . Registrando i dati polisonnografici riguardanti il sonno e l’umore , si è potuto dimostrare che l’olio essenziale di Lavanda aumentava  sia la percentuale di sonno profondo in entrambi i sessi che l’azione sedativa con maggiore vigoria la mattina successiva al trattamento notturno .
L’inconfondibile profumo fresco di Lavanda suggerisce l’idea di pulito e per estensione di innocenza e purezza a tal punto da attribuirle  proprietà persino anafrodisiache per la presenza nell’olio essenziale di valerianato di linalile
Antisettica
tradizionalmente l’essenza di Lavanda trova impiego per la sua azione antibatterica, antifungina , carminativa , sedativa e lenitiva contro scottature e punture di insetto. L’azione antimicrobica viene a dipendere dalla presenza di canfora e quindi la si trova principalmente in quelle specie e cultivar di Lavanda che vanno sotto il nome di Lavandula latifolia

Gli estratti di Lavanda 
Il genere Lavandula è particolarmente ricco in composti di natura fenolica . Infatti sottoponendo a processo estrattivo con opportuno solvente  i fiori di Lavanda si ottengono , oltre all’olio essenziale ,   triterpenoidi  dalle foglie ( acido ursolico e oleanolico) , flavonoidi dalle foglie , flavonoidi dai fiori ,  acidi idrossicinnamici e cumarine

A proposito dell’olio essenziale:
Tutte le specie di Lavandula e suoi ibridi  producono una complessa miscela di ingredienti ma solo  3 specie sono importanti ai fini della  produzione  dell’olio essenziale per uso cosmetico . Esse sono: Lavandula angustifolia, latifolia e hybrida da cui si ottiene rispettivamente: Olio di Lavanda, olio di Lavanda spigo e Lavandino .
Gli elementi che più caratterizzano l’olio essenziale sono:

Lavanda     : linalyl acetato, linalool, cis-ocimene e lavandulyl acetate
Spigo         : linalolo, eucaliptolo ,canfora, a / b pinene e borneolo
Lavandino : linalolo, linalyl acetato,canfora, eucaliptolo e borneolo
Cè una corrispondenza inversamente proporzionle tra l’ocimene e il Linalil acetato: quando il linalil acetato è presente in alta concentrazione , l’ocimene è proporzionalmente più basso.

Le foglie di Lavandula angustifolia contengono  anche trierpeni come l’ acido ursolico e oleanolico
Dalle foglie poi si ottengono principalmente flavonoidi sotto forma glucosidica  come Luteolina 7 glucoside, Apigenina 7 glucoside, Glucosidi idrossiflavoni e 8 idrossiflavoni
Dai petali dei fiori sono presenti antocianine come la Malvidina. Delfinidina stabilizzate da legami con acidi organici tipo cumarico e malonico attaccati al residuo zuccherino Sono presenti nelle foglie anche  esteri idrossicinnammici , acido rosmarinico e clorogenico

E per finire ….
Godersi le prime ore di una calda giornata d’estate con le api che frugano nella lavanda e la luce che tinge il bosco di un verde scurissimo, è meglio che svegliarsi improvvisamente ricchi”     


Autore: Porto Pietro
 

Relazione presentata al convegno di Verdeto (Val Luretta -PC) sull’uso degli Oli essenziali   il 2 Settembre 2012

Bibliografia:
-Woelk e Schlafke, 2010. Phytomedicine, 17:94-99
-Tim Upsom and Susyn Andrews: “The genus Lavandula” published bythe Royal Botanic
  Gardens.Kew -2004
-M.Melegari:”La regina delle aromatiche” -Natural 1 n°25  – settembre 2003
-Philippa Waring:”La Lavanda” Hermes edizioni 1997
-Maria Lis-Balchin:”Lavander” -Taylor&Francis – 2002

2 pensieri su “LA LAVANDA: un profumo d’altri tempi

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